Sabato 4 aprile, Ore 18

LETTERA AI FAMILIARI

3^ informativa su COVID-19

Cari amici,vorrei non scrivervi più, perché questo significherebbe che l’emergenza è finita e voi potreste tornare qui tra le mura di casa nostra per vedere come vanno le cose al Don Orione.
Le recenti buone notizie dicono che abbiamo raggiunto il picco dei contagi da coronavirus, ma questo significa solo che la diffusione ha rallentato il suo corso, non che lo abbia concluso.
Torno a darvi informazioni dal Piccolo Cottolengo che vanno ad aggiornare quelle delle precedenti settimane.
Vi sarete accorti che le comunicazioni che vi trasmetto periodicamente riportano non solo la data ma anche l’ora,  perché la situazione è in continua evoluzione.

Al momento in cui vi scrivo alcuni nuclei sono totalmente esenti dal problema e stiamo lavorando assiduamente per conservare questa situazione. Sono il Don Zanichelli, il Bassetti 2, il Don Masiero, il Suor Ada e i tre nuclei del padiglione Don Sterpi. Qui tutti gli ospiti mantengono le loro solite condizioni di salute, con la fragilità dovuta all’età o alle patologie croniche. Per i nuclei Don Sterpi un’ ospite è in isolamento e un’ altra ospite ricoverata in ospedale ma non sembrano  casi di malesseri collegabili al virus.

Vengo agli altri nuclei.

Nei due nuclei del 4° piano, Mater Dei Azzurro e Mater Dei Arancio, si è verificato un caso sospetto che abbiamo immediatamente ospedalizzato. Si è rivelato positivo al test.  Purtroppo l’età molto avanzata e le pluri-patologie di cui era affetto hanno impedito di salvarlo. I due nuclei sono stati isolati ed è stata operata un’opportuna disinfezione con ditta specializzata, così come abbiamo fatto per ogni altro nucleo in cui abbiamo riscontrato la presenza del virus, o abbiamo avuto anche solo il sospetto che potesse esserci.

I tre nuclei del 3° piano, quelli riservati all’Alzheimer sono stati in questo periodo sicuramente i più problematici.
Al Montini e al Suor Barbara 2 abbiamo avuto per vari giorni una quindicina di ospiti con la febbre (con andamento altalenante). Tre presentavano anche problemi respiratori e per questo motivo due di essi sono stati inviati in ospedale in accordo coi parenti. In uno di questi casi è stata riscontrata la positività al COVID-19 e dopo alcuni giorni di terapie ospedaliere, purtroppo, il nostro caro ospite ci ha lasciati.

L’ altra ospite per cui avevamo chiesto le cure ospedaliere non è stata accolta ed è stata rimandata in istituto con una diagnosi negativa al virus. In realtà la sua situazione era grave. L’altro ieri le ho amministrato il Sacramento dell’Unzione (era una persona molto devota!) e ieri purtroppo ci ha lasciato.

In questi nuclei ora abbiamo ancora alcune persone con la febbre, tre delle   quali con difficoltà respiratorie. Le curiamo con tutti i mezzi a nostra disposizione e con l’affetto che in ospedale non potrebbero ricevere.

Per inciso dirò che gli sforzi strenui che il nostro Direttore Sanitario, dottor Marvasi, ha fatto in queste settimane presso tutte le autorità sanitarie competenti al fine di ottenere una diagnosi tramite tampone, hanno ricevuto risposta negativa con nostra grande delusione (e rabbia!). Proprio ieri  però è arrivata la buona notizia  che nei prossimi giorni potremo avere la possibilità di sottoporre gli ospiti con sintomi sospetti a questo test.

Torniamo ai nuclei. Al Suor Barbara 1 abbiamo dovuto ospedalizzare un’ospite per improvvisa difficoltà respiratoria , senza febbre ,  ed oggi siamo venuti a conoscenza che  il tampone è risultato positivo. Le altre ospiti per ora non presentano particolari criticità. Anche questo nucleo è isolato da giorni.

Al Bassetti 1 abbiamo avuto nei giorni scorsi un ricovero in ospedale, con risultato positivo. La ragazza è ancora ricoverata  e speriamo di riaverla presto tra noi, trattandosi di persona con una salute ordinariamente buona. La sua compagna di camera ha presentato qualche  sintomo ed è stabile, con prudenza possiamo sperare che sia in via di guarigione, mentre  le altre ospiti del nucleo stanno tutte bene.

In questa settimana  abbiamo dovuto isolare anche il Suor Marziana per il sopravvenire di un paio di febbri. Ieri mattina abbiamo inviato in ospedale  un’ospite per la presenza di febbre e una modesta dispnea. E’ rientrata ieri sera e questo ci conforta in quanto, seppur debba stare in isolamento , non ha avuto bisogno di essere ospedalizzata. Per lei, siamo in attesa di esito del tampone eseguito in ospedale. La linea che stiamo assumendo è quella della assoluta prudenza che non vuole trascurare alcun segno premonitore.  

Presso il Reparto di Riabilitazione abbiamo  pochi casi  con febbre in isolamento precauzionale, abbiamo dovuto tuttavia ospedalizzare alcuni ospiti , due dei quali sono risultati positivi. E’ bene precisare che il Reparto di Riabilitazione, accoglie, per la situazione straordinaria, ospiti provenienti dagli Ospedali che in questo periodo sono tutti a “rischio” , e pertanto ipotizziamo che, presso questo nucleo, anch’ esso isolato, il primo caso sia derivato da una persona pervenuta apparentemente negativa.  
Presso tutti i Nuclei sono stati messi  in atto massime misure igieniche-sanitarie  e i dispositivi di  protezione per gli operatori e per gli ospiti; anche gli eventuali  trasferimenti temporanei di camera, dei quali venite informati dai nostri Coordinatori ,  sono finalizzati al contenimento delle infezioni.
Rispetto alle cure è bene aggiornarvi che, il nostro  Direttore Sanitario , ha anche avviato  una collaborazione con specialisti dell’ Ospedale San Paolo e con massimi esperti  universitari dell’ Ospedale Sacco per mettere  in atto tutti gli strumenti diagnostici e terapeutici più appropriati secondo le conoscenze  attuali e gli strumenti possibili che vengono puntualmente aggiornati. Confidiamo in sviluppi sempre più utili per i nostri ospiti.
Ho terminato la panoramica relativa alla situazione degli ospiti.

Passiamo agli operatori. Purtroppo abbiamo avuto notizia che cinque di essi sono risultati positivi al tampone. Molti altri sono assenti perché, avendo avvertito dei piccoli sintomi,  ad essi è precluso l’ingresso in struttura. Altri ancora devono rinunciare al loro servizio perché convivono con una persona positiva in famiglia, una quindicina di essi poi ha usufruito del diritto al “congedo straordinario familiare”.
In questo momento di grave criticità (che è quella che ho appena finito di descrivervi) e che naturalmente non riguarda solo noi ma il comparto sanitario in generale, il Cottolengo sta lavorando con  64 operatori assenti, il che significa che siamo sotto organico di circa il 30%.
A ciò si aggiunge la difficoltà di reperire sul territorio operatori  disponibili.
Assieme ai problemi sanitari che vi ho descritto,  questo dato costituisce per me il più grande motivo di preoccupazione.

 Sento il dovere che viene dal cuore di fare un plauso a tutte quelle persone che operano nei nuclei a diretto servizio degli ospiti (medici,  coordinatori,  infermieri, fisioterapisti ASA e OSS). Ogni giorno si presentano al lavoro sempre più stressati per dover coprire turni ravvicinati, vincendo il timore di dover operare in ambienti comunque a rischio. Davvero non so come esprimere loro la mia gratitudine. Grazie anche a tutti gli altri, sempre presenti nei servizi essenziali, che garantiscono il buon funzionamento dell’istituto.
Un ringraziamento speciale anche ai miei collaboratori più stretti della Equipe di Direzione che in questo periodo di crisi così prolungata condividono con me il peso di una responsabilità non ordinaria a difesa dei nostri ospiti che, come abbiamo imparato da Don Orione, sono le nostre “perle”, il bene più prezioso che abbiamo e che vogliamo difendere strenuamente.
Mettiamoci tutti gli sforzi umani necessari per combattere questa battaglia, non trascurando nulla del nostro impegno  e,  per chi crede nella Divina Provvidenza (soprattutto nei tempi della prova e non quando tutto va bene!) si unisca alla preghiera di noi sacerdoti, delle suore, degli ospiti e degli operatori.

 Un cordiale saluto.

                                                          Don Pierangelo Ondei, Direttore