E questa copertina sarebbe un’immagine di Pasqua?!

   dirà qualcuno un po’sorpreso.

   Sì. E’ la migliore immagine di Pasqua che sia riuscito a trovare in questo periodo.

   E’ la foto di Don Cirillo Longo, un prete orionino di 95 anni, deceduto a Bergamo dopo aver contratto il

   coronavirus.

   La foto lo ritrae poche ore prima della morte che sentiva ormai vicina. Il viso è gioioso,

   le braccia sono alzate in segno di vittoria, sul braccio si intravede una corona del

   rosario che ha appena terminato di recitare.

   Le sue ultime parole sono state un’esortazione:

   “Non avere paura, perché siamo tutti nelle mani di Dio. Ci vediamo di là, dite il rosario

   e  salutatemi tutti”.

   "Ma come Don Cirillo, te ne stai andando incontro alla morte e raccomandi agli altri di non avere paura

   Non dovresti essere tu ad avere paura?

   Don Cirillo non ha avuto paura della morte.

   Come è possibile?

   La risposta è semplice.

   Perché ha creduto davvero nella Pasqua!

   La parola Pasqua significa “passaggio”.

 

Ai nostri fratelli ebrei ricorda il passaggio dalla schiavitù d’Egitto alla libertà della terra promessa.

I cristiani celebrano il passaggio dalla morte alla vita: dalla schiavitù della morte (il più grande dei mali per l’uomo!), alla libertà della vita eterna (il più grande dei beni!).

Questa vittoria della vita sulla morte è avvenuta dapprima in Gesù che, dopo la morte in croce, il terzo giorno è risorto ed è apparso a molti testimoni.

 

Ma se fosse stato solo Gesù a vincere la morte e noi fossimo dei semplici spettatori di questo spettacolo unico, aimè, la sua risurrezione ci gioverebbe a poco.

Credere nella Pasqua per un cristiano è credere che Gesù ha sconfitto la nostra morte (non solo la sua) e ci ha aperto alla vita eterna.

Ora comprendiamo perché Don Cirillo tende le braccia in segno di vittoria. La morte sta arrivando, ma è perdente. Vincerà la vita. Ci vediamo nell’al di là”,

dice con un sorriso.

 

Don Cirillo era grande amico del nostro Don Sergio. Anch’io mi sono trovato in grande sintonia con lui ed ho goduto della sua amicizia cordiale.

E’ un piacere additarlo in questo momento come un “maestro” che ci insegna cosa sia la Pasqua e quale coraggio ci debba infondere.

 Tutti celebreremo questa Pasqua al termine della nostra esistenza terrena.

Oggi però abbiamo un’altra pasqua da realizzare:

il passaggio dalla tenebra in cui è piombata l’umanità a causa di un virus maligno, verso la luce della vittoria sul morbo.

 “Andrà tutto bene” è lo slogan che campeggia un po’ dovunque ed è stato riprodotto anche da alcuni nostri ospiti.

E’ un grido di fiducia. E’ un incoraggiamento di cui abbiamo tutti bisogno.

Allora mi unisco anch’io: Andrà tutto bene nella presente lotta contro il virus. Saremo noi i vincitori.

Andrà tutto bene anche nel tempo della grande lotta contro la morte. Saremo noi i vincitori per meritò di Gesù.

 

                                                                                        Buona Pasqua!
                                                                                        Don Pierangelo