Lunedì 27 aprile, Ore 21

 LETTERA AI FAMILIARI e COLLABORATORI

7^ informativa su COVID-19

 

Cari amici, questa volta vi scrivo dalla quarantena nella quale mi trovo da alcuni giorni per essere risultato positivo al COVID-19. Sto bene e sono in grado di seguire quanto accade al Piccolo Cottolengo anche dalla mia stanza. Più che la segregazione mi è di peso non poter essere accanto a collaboratori e operatori in un momento così critico, nel quale i nostri ospiti hanno maggior bisogno di attenzioni e cure. Ma accetto questo piccolo dispiacere pensando a chi, invece, deve affrontare sofferenze ben più gravi a causa del virus.

Premetto ancora una volta che i nostri operatori forniscono tempestivamente comunicazioni su ogni singolo ospite alla rispettiva famiglia, nel caso vi siano sostanziali cambiamenti sul piano della salute.

 

Nella precedente informazione avevo accennato ad otto tamponi nasofaringei fatti nei reparti del Don Sterpi, a scopo cautelativo. Sette sono risultati negativi, dell’ottavo siamo ancora in attesa dell’esito.

Resto sempre nell’ambito dei nuclei RSA che, come sapete, presentavano le maggiori criticità per la presenza di un alto numero casi positivi, ma al 90% asintomatici. Sono proseguite in questo periodo le cure specialistiche concordate con l’equipe del Prof. Massimo Galli dell’Ospedale Sacco.  Passando in rassegna i vari nuclei, devo segnalare che al Suor Barbara 1 abbiamo un’ospite da tempo in grave sofferenza che viene curata con particolare attenzione. Accanto a questa notizia preoccupante, sono lieto di darne una positiva: è tornata dall’ospedale un’ospite che avevamo inviato tre settimane fa. Sta bene ed è negativa al test.

Questa sera, su espressa richiesta dei figli, abbiamo inviato al pronto soccorso per problemi respiratori un’ospite del Suor Barbara 2. Le altre persone sono nelle loro ordinarie condizioni di salute. La stessa cosa si può dire del nucleo Montini, anche se qualche giorno fa abbiamo avuto un caso di tosse poi rientrata.

Veniamo ai due nuclei del Mater Dei. Abbiamo inviato due ospiti in ospedale, uno da tre settimane e l’altra da pochi giorni. La speranza è che possano ricevere cure con l’ausilio di apparecchiature più adeguate rispetto a quelle a nostra disposizione. Tutte le altre persone dei due reparti non presentano criticità particolari.

Anche al Suor Marziana la situazione pare sotto controllo. Un solo caso, non grave, viene al momento trattato con ossigenoterapia a basse dosi. Tutti gli altri ospiti sono in buone condizioni.

Nel reparto dedicato alla Riabilitazione la situazione è buona. Nessun paziente rivela innalzamenti di temperatura o dispnea. Oggi è stato fatto a tutti un prelievo tramite tampone. Giovedì (a distanza di due giorni, secondo le nuove norme) ne verrà fatto un altro. I pazienti che risultassero negativi potranno rientrare in famiglia.

 

Veniamo alle notizie sui nuclei RSD e CSS.

Al Don Zanichelli i tamponi fatti la settimana scorsa hanno segnalato la presenza di tre soggetti positivi. Sono asintomatici e comunque sono stati posti in isolamento.

Al Suor Ada giorni fa una ragazza era stata trovata positiva al test, di conseguenza sono stati fatti i tamponi a tutte le altre ospiti. Siamo in attesa di conoscere gli esiti. Al momento in cui parte questa lettera le ragazze sono in buona salute, ad eccezione di una che presenta febbre. Domani le rifaremo il tampone.

Al nucleo Bassetti 1, in seguito alla presenza di alcune febbri, avevamo ottenuto dall’ATS di poter avere dei tamponi da somministrare. Tre erano risultati positivi. Ora ne è stato fatto un altro a tutti gli ospiti per verificare eventuali variazioni.  Anche in questo caso siamo in attesa degli esiti.

Fortunatamente la possibilità di fare tamponi ci è stata data anche per i nuclei Bassetti 2 e Don Masiero. Due ospiti sono risultate positive (una asintomatica e l’altra con sintomi lievi) e sono state messe in isolamento.

Un grande lavoro che andrà fatto, appena avremo una visione completa della situazione, sarà quello di creare nuclei  per soli COVID-19 positivi, separandoli da quelli negativi. Avremo così maggiori garanzie di contenimento della contagiosità. E’ chiaro che questo necessiterà il trasferimento di un certo numero di ospiti da un reparto ad un altro, creando ad essi non poco disorientamento. Ma in questo momento è l’unica scelta praticabile a loro difesa.  

A proposito di disagi non solo fisici, voglio segnalare che la nostra psicologa, dottoressa Barbara Pozzoli, sta svolgendo un prezioso lavoro di supporto telefonico con ospiti, operatori e familiari.

 Veniamo ora ad informazioni che riguardano gli operatori. Purtroppo un paio sono ancora in terapia ospedaliera. Non stanno male, ma non sono ancora pronti per la dimissione.

Per gli altri assenti (ad oggi sono 76), l’ATS ha cominciato a fare i tamponi di verifica per un possibile rientro al lavoro. Ne ha fatti 7. Da mercoledì scorso, il nostro istituto ha avviato una forma di collaborazione particolare con l’ATS: 2 infermieri della Protezione Civile, su mandato dell’ATS,  vengono accompagnati, a turno, dai sacerdoti della parrocchia al domicilio degli operatori per effettuare la prova tampone. Questa nuova modalità ci ha consentito di fare altri 30 tamponi.

C’è da precisare che le nuove disposizioni richiedono di programmare un doppio tampone (il secondo a distanza di 48 ore dal primo) e, successivamente, di raccogliere il parere positivo del Medico Competente o di attendere l’esito della visita nei casi di contagio accertato. Se questa procedura da una parte offre buone garanzie circa lo stato di salute dell’operatore, dall’altra parte allunga i tempi della ripresa del lavoro.

In ogni caso sono  rientrati dalla malattia alcuni operatori ai quali diamo il bentornato, nella speranza che siano presto affiancati da altri. Molti hanno espresso il desiderio di tornare presto in servizio, se i tempi si prolungano non dipende dalla loro volontà.

Un’esigenza importante è quella di conoscere la situazione di tutti gli operatori, non solo di quelli che rientrano dalla malattia. Per ora le scelte del Servizio Sanitario Regionale non consentono di avere tamponi per tutti. Speriamo che questa limitazione sia presto superata. Ciò andrebbe a beneficio di ciascun operatore e consentirebbe di avere un elemento in più per contrastare la diffusione del virus.

 Nelle settimane scorse sono arrivati molti riscontri positivi da parte di voi familiari sulle comunicazioni che vi pervengono attraverso queste lettere. Avete potuto conoscere così i problemi che stiamo affrontando ed il grande impegno profuso per difendere i nostri ospiti. Anche gli operatori apprezzano la scelta fatta di una informazione costante e trasparente.

Da parte mia posso dire che questo stile risponde agli insegnamenti di Don Orione  sullo “spirito di famiglia” che deve sempre qualificare le sue fondazioni. Per noi la famiglia del Piccolo Cottolengo è variegata: ospiti, parenti, operatori, volontari, religiosi. In una famiglia le difficoltà non si nascondono, si condividono e si affrontano insieme. E’ quello che abbiamo voluto fare fin dall’inizio.

 Affido il lavoro e l’impegno di tutti alla Divina Provvidenza della quale ci sentiamo figli anche in questo tempo di prova.

 Un cordiale saluto a tutti.

 

                                                       Don Pierangelo Ondei, Direttore