Il Carisma in Don Orione
La nostra riflessione svilupperà i seguenti punti:
La parola carisma nel linguaggio comune si è allontanata dal senso originario, assumendo un significato derivato.
Il “Grande Dizionario Garzanti della Lingua italiana” alla parola “carisma” riporta le seguenti definizioni:
1) (significato teologico)
Dono soprannaturale che Dio può elargire ad un credente per il bene di tutta la comunità ecclesiale (per esempio: la facoltà profetica; il potere di compiere guarigioni, ecc.)
2) (significato figurato) prestigio, ascendente, forza di persuasione che si fondano su straordinarie ed esemplari qualità personali.
Da punto di vista etimologico la parola deriva dal greco chàrisma = dono generoso, regalo.
Ecco alcune figure carismatiche secondo il senso teologico:

Padre Pio

Papa Giovanni XXIII

Madre Teresa
Alcune figure carismatiche secondo il significato secondario, derivato.

John Fitzgerald Kennedy

Vladimir Putin e Barack Obama

Gianluigi Buffon

Nelson Mandela
Non tutte le figure carismatiche hanno lasciato segni positivi dietro di sé.

Adolf Hitler ha dato inizio alla seconda guerra mondiale che alla fine provocò oltre 56 milioni di morti. Ha ideato i lager in cui sono stati soppressi 5 milioni di innocenti.

Josif Stalin, ha esercitato un potere totalitario. Tra i Gulag e le carestie provocate volutamente, secondo lo scrittore dissidente Solgenicyn furono 60 milioni le vittime del regime comunista.
Parlando di carisma intendiamo dare al termine la connotazione religiosa,
cioè quella teologica.
Non parliamo quindi semplicemente di una
qualità umana, ma di un dono che viene dall’Alto ed è sempre in favore dell’umanità.
GESU’ E IL CARISMA
Il dono carismatico riproduce in una persona
un particolare aspetto della vita di Gesù,
che è l’uomo perfetto,
l’uomo pienamente realizzato.
Anche Don Orione ha ricevuto un carisma peculiare, un dono proveniente dallo Spirito Santo che riproduce un aspetto particolare della poliedrica figura di Gesù.
Quale tipo di dono ha ricevuto Don Orione?
Ossia, come si può identificare il suo carisma?
Gesù nella sua vita ha amato tutti gli uomini. Tuttavia all’interno di questo amore totale e inclusivo ha privilegiato il popolo semplice, i poveri e gli emarginati. Ha fraternizzato coi i peccatori per condurli ad una vita buona.
In Don Orione ritroviamo questi aspetti di
amore al popolo semplice,
agli ultimi della società (orfani, malati, disabili, abbandonati; ecc.), insieme ad uno straordinario desiderio si salvare le anime dei peccatori.


1931: Don Orione assiste un piccolo malato e lo mette sotto la protezione della Madonna
Un altro elemento essenziale:
Gesù fonda la sua Chiesa dando vita alla prima comunità degli apostoli. Essi vivono con lui ed egli li forma per tre anni perché comprendano la sua missione e la continuino fedelmente dopo di lui.
Pone a capo della comunità l’apostolo Pietro.
Gesù conferisce il primato a Pietro perché sia la guida della comunità. Dovrà essere un primato d’amore, non di potere.


I Papi sono i successori di Pietro, posti a guida della Chiesa. In Don Orione è fortissimo il senso di appartenenza alla Chiesa, al Papa e ai Vescovi. In sintesi, vi sono due grandi amori che riempiono la vita di Don Orione:
- L’amore al popolo, ai poveri, agli ultimi e ai peccatori.
- L’amore alla Chiesa, al Papa e ai Vescovi.
Potremmo riassumere il carisma di Don Orione in questo enunciato che dispone gerarchicamente i «due amori»:
Attraverso le opere di carità portare il popolo alla Chiesa.
Le opere di carità diventano così il segno concreto dell’amore della Chiesa che prosegue oggi la missione di Gesù.
Un carisma non è mai svincolato dalle situazioni umane. Questo non ci meraviglia affatto, è un dono che ci viene dal Dio della Storia, il Dio dell’Incarnazione.
San Francesco d’Assisi
(1182-1226) e il carisma della povertà. Francesco vede una Chiesa (la Curia romana) troppo compromessa col potere temporale e troppo immersa nel lusso.
Quando avverte la voce interiore: “Francesco ripara la mia Chiesa”, capisce che il suo compito (il suo dono da offrire alla comunità) è quello di dare testimonianza di semplicità di vita e di povertà evangelica che parevano smarrite proprio in coloro che dovevano essere i portatori del messaggio autentico di Gesù.
Quindi il carisma francescano scaturisce dalla attualizzazione di un aspetto della vita di Gesù (la povertà) come risposta ad una concreta situazione storica.


San Camillo de Lellis (1555-1614), e il carisma della cura dei malati
In San Camillo del Lellis il punto di riferimento storico è quello che nasce dalla sua esperienza personale. Soldato per professione, viene ricoverato in ospedale per una ferita alla gamba. Constatata la superficialità e l’incuria in cui venivano lasciati i malati e i feriti, sente la vocazione, riceve il carisma, della cura amorevole dei sofferenti che giacciono negli ospedali.
Anche qui elemento evangelico di Gesù che guarisce i malati e l’elemento storico concorrono a capire il carisma di cui Camillo de Lellis è portatore.
E per Don Orione, qual è il contesto storico da cui prende forma l’esperienza carismatica?
Nel 1867 appare “Il Capitale” di Karl Marx. Marx tende a separare le masse lavoratrici dal potere padronale e dalla religione, da lui definita «l’oppio dei popoli». (Luigi Orione non è ancora nato)
Nel 1891 la Chiesa risponde con l’Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII. (Il chierico Orione ha 19 anni)
Luigi Orione, studente di teologia, seguiva con attenzione “le cose nuove” che agitavano la società:
Da una parte l’ideologia e la politica liberale, che, con la sua polemica anticlericale, tendeva a relegare le religione nel puro ambito privato e ad indebolirne la forza di orientamento morale.
Dall’altra parte vi era l’ideologia e la lotta di classe socialista che, agitando la questione operaia, seminava odio e divisione nella società.
Sia l’ ideologia socialista che il credo liberale operavano una separazione tra il popolo e la Chiesa.
Don Orione ha sentito la vocazione ed ha avuto il dono carismatico di operare una ricongiunzione tra Chiesa e popolo, mediante le opere di carità.
La carità è il segno dell’amore della Chiesa per il popolo. Essa ha la funzione di
essere collante tra i due amori di Don Orione (Chiesa e popolo).
Per concludere potremmo dire che il carisma di Don Orione ha nella pagina evangelica di Gesù che, commuovendosi per la folla stanca, dispersa
«come pecore senza pastore», dona ad essa
una guida sicura nella Chiesa.
Il riferimento storico da cui scaturisce il carisma lo riscontriamo nella necessità di offrire al popolo disorientato da opposte ideologie, una guida sicura verso il proprio bene, sia sociale che spirituale.
L’umanesimo cristiano pone al centro il valore della persona, in antitesi alla «massa proletaria» comunista e all’ «uomo economico» della dottrina liberale.

Il carisma è un dono dato dallo Spirito ad una persona per il bene di tutti. Quindi ha una valenza comunitaria.
Il dono carismatico della chiaroveggenza o del
perdono in confessione di Padre Pio, ad esempio, è andato a beneficio dei fedeli che lo hanno avvicinato.
La sua “destinazione” è stata comunitaria.
Nel caso specifico di un Fondatore di Congregazione religiosa, la dimensione comunitaria del carisma è ancora più evidente.
In questo caso infatti il carisma non solo è “comunitario” perché va a beneficio di molti, ma perché molti vi partecipano come “soggetti attivi” che lo assumono e lo esercitano per il bene comune.
In questo caso si parla di carisma di fondazione.
Il dono dello Spirito è dato
al Fondatore e ai religiosi della sua Congregazione.
Si trasmette come eredità spirituale dal Padre fondatore ai suoi figli.

Dopo il Concilio ecumenico Vaticano II si è compreso che il dono carismatico dello Spirito, e gli impegni che ne derivano, coinvolge non solo i religiosi, ma anche i laici.
Ecco cosa dice il documento Vita Consecrata al n. 54: “Oggi non pochi Istituti, spesso in forza delle nuove situazioni, sono pervenuti alla convinzione che il loro carisma può essere condiviso
con i laici. Questi vengono perciò invitati a partecipare in modo più intenso alla spiritualità e alla missione dell’ Istituto medesimo”.
Da anni è nato il Movimento Laicale Orionino (MLO) e il Movimento Volontari Orionini (MOV)
che condividono sia la spiritualità che la missione della Piccola Opera della Divina Provvidenza.

E i laici dipendenti???
Sono anch’essi chiamati a condividere i valori carismatici e la missione dell’Opera orionina.
Usando un linguaggio di tipo “aziendale”, i dipendenti sono tenuti ad abbracciare la “vision” e la “mission” dell’ azienda.
Per noi si tratta di condividere il carisma e la missione del Fondatore.
Senza questa continuità con lo spirito originario, un’opera di carità orionina non avrebbe motivo di continuare ad esistere.
“Aut sint ut sunt, aut non sint”, scriveva Don Orione:
O essere quali dobbiamo essere, o meglio non esistere affatto.
Una domanda importante: quali sono I VALORI che manifestano il carisma di un’opera orionina
come il nostro Piccolo Cottolengo Milanese?
Ecco alcune indicazioni sintetiche, che dovranno essere approfondite una per una in futuro.

Don Orione diceva che il Piccolo Cottolengo deve essere
“faro di fede e di civiltà”.
Faro di fede perché è il luogo dove si vive l’esperienza del vedere Cristo nell’altro. La fede consente questa “visione mistica” dell’altro.
Faro di civiltà perché illumina la società civile affermando, nei fatti, che ogni vita, anche quella fragile (diversamente abile o anziana) è sacra ed ha un valore assoluto. Gli ospiti sono le nostre “perle”, i nostri “padroni”.
Sono al centro di tutte le nostre attenzioni e di tutte le nostre scelte.“ Al Piccolo Cottolengo si vive allegramente, si prega, si lavora nella misura consentita alle forze, si ama Dio, si amano e si servono i poveri. Essi non sono ospiti, non sono dei ricoverati, ma sono dei padroni”. (Don Orione)
Il fratello bisognoso è l’ immagine di Cristo sofferente.
“Vedere e servire Cristo nei piccoli , nei poveri, nei sofferenti, nei più bisognosi ed abbandonati dei nostri fratelli” (Don Orione)
Apertura senza discriminazioni.
“La porta del Piccolo Cottolengo non domanderà a chi entra se abbia un nome, una patria, una religione, ma soltanto se abbia un dolore”.
(Don Orione)
Far conoscere e amare il Papa e la Chiesa
“Fine speciale della Congregazione è di diffondere la conoscenza e l’amore di Gesù Cristo, della Chiesa e del papa, specialmente nel popolo; trarre ed unire con un vincolo dolcissimo e strettissimo di tutta la mente e del cuore i figli del popolo le classi lavoratrici alla Sede Apostolica. (Don Orione)
Spirito di Famiglia
“Al Piccolo Cottolengo si vive allegramente: si prega, si lavora, nella misura consentita dalle forze. Si ama Dio, si amano e si servono i poveri”
(Don Orione)
Fiducia nella Divina Provvidenza
“Il Piccolo Cottolengo non ha redditi. La nostra banca è la Divina Provvidenza”
(Don Orione)
FARI DI FEDE E DI CIVILTA’
Alla testa dei tempi
“ I tempi corrono velocemente e sono alquanto cambiati e noi … dobbiamo andare e camminare alla testa dei tempi e non alla coda”.
(Don Orione)
Fare del bene sempre del bene a tutti del male mai, a nessuno (Don Orione)

