Milano, 6 gennaio, ore 9,50, cappella del Piccolo Cottolengo Milanese di Don Orione.

La messa dell’Epifania non è ancora conclusa, ma già tra i banchi si avverte un certo fermento. Sguardi furtivi vanno verso le grandi finestre del luminoso corridoio , orecchie tese cercano di intercettare il rumore dalla strada.
All’invito di Don Sergio e di Don Pierangelo, “La messa è finita, andate in pace”, in u n baleno la cappella si svuota. Seguendo un ordine ben preciso ospiti, educatori, volontari raggiungono i loro posti.
All’ingresso, nei grandi corridoi e in cortile sbucano magicamente tavoli imbanditi con spuntini e bevande calde. Calendari e portachiavi ricordo sono pronti per essere distribuiti. In ogni reparto dell’istituto, gli ospiti in cerchio attendono sorridenti davanti agli ingressi.
Ovunque, dai  grandi cartelli,  il volto sorridente di  Don Orione dà il benvenuto agli amici motociclisti.
Per la 53esima volta, infatti, la grande comunità del Piccolo Cottolengo Milanese si prepara ad accogliere i la Befana dei Motociclisti.
Ore 10,15. Un rombo lontano si avvicina al viale Caterina da Forlì.
Le sirene della polizia municipale irrompono.
Ed ecco che…decine e decine e decine di moto scivolano giù per la rampa dentro il cortile dell’istituto.
In un flusso ininterrotto, sotto un cielo azzurrissimo, moto di tutti i colori sciamano nel cortile riempendo tutti gli spazi disponibili. Sono migliaia.
Dall’altoparlante, sopra un festoso rock, il Direttore Don Pierangelo Ondei, invita gli  amici centauri a entrare nell’istituto. E così accade. Tolti caschi e guantoni, ma ancora bardati dalle tute multicolore, uomini e donne di tutte le età invadono tutti i piani, portando doni e sorrisi di sincera fratellanza. La stessa, festosa ed emozionata che li attende in ogni reparto, in ogni corridoio, in ogni angolo della grande comunità.
Intanto Don Pierangelo non smette di parlare e coinvolgere i presenti!
Dopo aver intervistato una giovane coppia di centauri ancora emozionati dallo spettacolo della  manifestazione a cui partecipano per la prima volta, un bambino, e una volontaria novantenne che da 50 anni non se ne è persa una, ricorda che  “ Chi viene al Don Orione trova braccia  pronte a riceverlo e un sorriso che qui non manca mai. Perché dove c’è allegria c’è bontà. E dove c’è bontà c’è il Signore.”
Ore 11, 40, ancora emozionati dall’incontro con una comunità così fragile eppure così serena e sorridente, i motociclisti sono volati via. Ma ancora tra i reparti si parla di loro e di quella visita ogni anno più bella!

Un sentito grazie al Moto Club Ticinese che anche quest’anno ci ha regalato questa mattinata di grande gioia!